Ministri i Brendshëm italian, Matteo Salvini publikoi në llogarinë e tij në Twitter, një letër kërcënuese, për të cilën thoshte se ja kishin dërguar tre shqiptarë anonimë.
Salvini e shoqëroi postimin me një koment ironik, duke shkruar se kërcënimi më i madh në atë letër ishte gramatika italiane, të cilën shqiptarët nuk kanë për ta mësuar kurrë.
Në lidhje me këtë ngjarje ka reaguar ish-deputetja socialiste, Ledi Shamku edhe njëherazi pedagoge në Universitetin e Bolognas.
Kjo e fundit, me anë të një postimi në Facebook, i ka sqaruar Salvinit, se një shqiptar i zemëruar nuk do të kishte shkruar kurrë ‘derr me brirë’, pasi nuk janë shprehje tonat.
Ndër të tjera ajo ka shtuar, se shumica e shqiptarëve, gabojnë në shkronjat dyshe dhe tek nyjet përpara emrave.
Më tej Shamku i ka sugjeruar Salvinit të lexojë pak në kohën e lirë rreth sociolinguistikës, pasi është një disiplinë, që e bën njeriun më të mirë sesa është.
Postimi i plotë
Caro Salvini,
stamane sulla tua pagina ufficiale avevi pubblicato questa foto-messaggio, facendo capire agli italiani di essere stato minacciato (tu e la grammatica) dagli albanesi. Sinceramente volevo non risponderti; sai com’è, sono una reduce di fresca vernice anch’io dalla politica e so bene che post simili sono cibo per il consumo di massa, nel senso che chi li pubblica è il primo a non credere. Ma poi curiosando, ho notato sul timbro della busta “Bologna”, e allora visto che sono albanese e vivo a Bologna, mi sono sentita due volte chiamata in causa. E non solo, ma siccome non c’è due senza tre, tu menzionavi la grammatica ed io sono linguista, anzi sociolinguista, allora scatta il tre e ti rispondo. Caro Ministro, come ti dissi sono sociolinguista, albanofona ma anche italofona, e quindi conosco bene le interlingue, le interferenze o il code-mixing di un albanese che scrive in italiano. Così come conosco le sue metafore mentali. Un albanese quando sbaglia la grammatica dell’italiano (o quando la minaccia come dici tu – ma figurati se noi linguisti consideriamo un errore come una minaccia; almeno dai tempi del fascismo non più), quando un albanese sbaglia quindi, sbaglia sulle doppie o sugli articoli. L’errore “ai” per “hai”, è tipico del italiano popolare che è quel socioletto nato da un italiano incolto che ha il dialetto per madrelingua. Ma è tipico dell’italiano popolare, credimi! O se non mi credi e fai bene, informati! Le doppie sono tutte regolari, così come sono regolari anche gli articoli. E non solo! Un albanese infuriato a tal punto di minacciarti, non ti avrebbe scritto “maiale frocio cornuto”. E neanche l’italianissima locuzione “puntati su di te”. No caro, non è una locuzione nostrana, è vostrana La metafora del “maiale cornuto” non è dell’albanese, e non fa parte nel nostro linguaggio di imprecazione o rabbia, per il quale la sociolinguistica afferma di attingere sempre sull’archetipo linguistico o comunque di rifletterlo. Invece qui, in questa breve lettera non c’è la mininima interferenza del presunto bilinguismo, nessunissimo cenno di un code-mixing, niente! È italianissima questa lettera, caro. Italianissima per gli errori e i non-errori. Concludendo: non sarà mica una lettera pubblicata in modo irresponsabile a disturbare una convivenza di duemila anni e passa tra i due popoli. No sicuramente! Ti consiglierei di leggere un po più di Sociolinguistica nel tempo libero. È una disciplina che rende l’uomo migliore di quanto sia.
Buon Natale, caro! È la prima Domenica di Avvento oggi.
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